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Nel corso dei secoli sono state date molteplici rappresentazioni al Giudizio universale, al punto da regalare all'umanità il piacere di apprezzare capolavori come i dipinti di Michelangelo o del fiammingo Rubens. In chiave narrativa, invece, siamo al cospetto del consistente lavoro dello scrittore romano Andrea Giorgio, che propone la lettura dell'apogeo della religione cristiana traendo spunto da alcuni personaggi della Commedia dell'Arte e, soprattutto, dalla figura di Arlecchino. L'apparente ingenuo giovincello in balia del mondo maschera in realtà la natura messianica di colui che è sceso sulla terra per redimere gli uomini dal peccato e salvare l'umanità intera. Ne viene fuori un libro che potrebbe essere l'ideale canovaccio per una rappresentazione teatrale del tema, raccontato con una prosa ricercata, dove la molteplicità delle varianti linguistiche adoperate, quasi a prender spunto da Arlecchino stesso, cela una piacevole anima musicale dietro una superficie aulica.